Stati Generali della Cooperazione Sociale 2025: evento finale a Roma
Il 10 dicembre 2025 si svolgerà a Roma l’ultima tappa degli Stati Generali della Cooperazione Sociale promossi da Legacoop Sociali, momento conclusivo del percorso nazionale #Controvento, che nel corso dell’anno ha attraversato diversi territori, tra cui la tappa di Salerno a cui Antea ha preso parte.
La scelta della data, coincidente con la Giornata mondiale dei diritti umani, ha sottolineato il valore sociale e civile del percorso, dedicato alla costruzione di un welfare più equo, integrato e vicino alle persone. Durante l’incontro sarà presentato il Manifesto finale, frutto dei contributi raccolti nelle varie tappe e orientato a rafforzare il ruolo della cooperazione sociale come presidio di comunità.
Per Antea, che da anni opera nei servizi socio-assistenziali, educativi e di inclusione, la conclusione degli Stati Generali rappresenta un passaggio significativo ovvero un’occasione per confermare il proprio impegno accanto alle persone fragili e per continuare a sviluppare progetti capaci di promuovere dignità, partecipazione e coesione sociale nel territorio.
“Il manifesto “Controvento” – sottolinea Simone Gamberini, presidente Legacoop – vuole essere un primo contributo in vista di un confronto, non più rinviabile, per assicurare un futuro sostenibile al nostro sistema di welfare, minacciato dalla crisi demografica, dalle crescenti disuguaglianze economiche e territoriali, dalla riduzione della spesa pubblica. Serve un progetto di welfare per l’Italia, con politiche di medio periodo che delineino il livello di risposta ai bisogni, la governance, le risorse, il modello di compartecipazione e di gestione, l’apporto che possono dare i tanti attori dell’economia sociale. Le cooperative sociali danno un contributo insostituibile e spesso non riconosciuto alla qualità del welfare, perché assicurano servizi che rispondono a bisogni reali dei cittadini nel segno dell’inclusione, con un impegno costante per la cura e il benessere delle comunità. Per questo rappresentano interlocutori affidabili per le pubbliche amministrazioni, alle quali chiediamo una maggiore disponibilità alla co-programmazione e co-progettazione dei servizi, nonché ad un giusto riconoscimento, anche economico, del valore del lavoro sociale”.